Con il testo unico espropri (d.p.r. 327/2001 – d.lg. 302/2002 e successive modificazioni) si realizza una unificazione delle diverse forme che il procedimento espropriativo in precedenza assumeva (l. 25.6.1865, n. 2359 – l. 22.10.1971, n. 865). Il nuovo procedimento trova applicazione indistintamente per tutte le espropriazioni.
L’art. 8 t.u.e. individua le fasi del procedimento espropriativo, con tre specifici sub-procedimenti che hanno una regolamentazione autonoma. In attuazione alla visione sostanzialmente procedimentale della vicenda espropriativa, quale sequenza di atti finalizzati all’adozione del decreto esproprio, l’articolo menzionato identifica specificatamente le seguenti tre fasi del procedimento:
1) la previsione urbanistica, da cui deriva il vincolo preordinato all’esproprio;
2) l’approvazione del progetto definitivo dell’opera, da cui deriva l’effetto, della dichiarazione di pubblica utilità;
3) la determinazione, anche se in via provvisoria, dell’indennità di esproprio, a cui segue il decreto di esproprio.
Ciascuno dei tre sub-procedimenti viene circoscritto da avvisi di avvio e conclusione dell’attività amministrativa.
Il rispetto dei presupposti sanciti dalla disposizione in commento costituisce requisito fondamentale per la legittimità del decreto di esproprio.
È opportuno segnalare che una parte rilevante della dottrina ritiene necessario (al fine di avere una visione d’insieme del procedimento espropriativo) parlare di un procedimento formato da ben quattro sub-procedimenti sequenziali: ed infatti, ai tre sub-procedimenti indicati dall’art. 8 t.u.e. occorrerebbe aggiungere la fase endo-procedimentale relativa alla determinazione ed al pagamento dell’indennità provvisoria (fra gli altri Bucci – Barbieri – Ulisse, Manuale della nuova espropriazione per pubblica utilità, 2003, 148).
PRONTUARI
Struttura del t.u.
Oggetto del t.u. |
La disciplina dell’espropriazione dei beni immobili o di diritti relativi a immobili per l’esecuzione di opere pubbliche o di pubblica utilità anche a favore di privati. |
Semplificazione burocratica |
Gli atti dell’esproprio sono emanati dalla medesima amministrazione che realizza l’opera di pubblica utilità o di pubblico interesse. |
Beni non espropriabili o espropriabili a particolari condizioni |
Beni appartenenti al demanio pubblico, beni appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato e degli altri enti pubblici, beni della Chiesa cattolica, edifici aperti al culto di ogni confessione religiosa riconosciuta e tutelata dall’ordinamento. |
Vincolo preordinato all’esproprio |
Il vincolo preordinato all’esproprio è il presupposto necessario per il decreto di espropriazione e può sorgere anche da atti di amministrazione concertata (conferenze di servizi, accordi di programma). |
Atti che comportano la dichiarazione di pubblica utilità |
Progetto definitivo approvato dell’opera pubblica o di pubblica utilità, piano particolareggiato, piano di lottizzazione piano di recupero, piano di ricostruzione, piano delle aree da destinare a insediamenti produttivi, piano di zona approvato, approvazione di uno strumento urbanistico anche di settore o attuativo. Rilascio di una concessione di un’autorizzazione o di un atto avente effetto equivalenti. Alcuni tipi di varianti. |
Effetti della dichiarazione di pubblica utilità |
Gli effetti della dichiarazione di pubblica utilità derivano dall’approvazione del progetto definitivo, anche se non sono espressamente indicati nel provvedimento. Obbligo codificato di inviare l’avviso di avvio del procedimento per ciascuna delle tre macrofasi (apposizione del vincolo dichiarazione di p.u. e decreto di espropriazione). |
Cessione volontaria |
Il proprietario ha il diritto di concludere con il soggetto beneficiario dell’espropriazione un accordo di cessione del bene o della sua quota di proprietà. |
Decreto di esproprio |
Può essere emanato quando: |
Occupazione d’urgenza |
Viene ridimensionata l’occupazione d’urgenza. |
Tutela giurisdizionale |
Giudice Amministrativo. |
Il quadro delle modifiche introdotte dal d.lg. n. 302 del 2002
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Tra le “autorità esproprianti”, è ora ricompreso anche il soggetto privato.
Il dirigente dell’ufficio esproprio ha il potere di emanazione del provvedimento finale, ma anche di quelli conclusivi di singole fasi del procedimento espropriativo, escludendosi così che tali competenze possano essere riconosciute al responsabile del procedimento.
Il termine di 5 anni decorrente dalla data di efficacia della dichiarazione della pubblica utilità dell’opera, già previsto per l’esecuzione del provvedimento di esproprio viene ora riferito non più all’esecuzione del decreto bensì alla sua “emanazione”.
Il termine concesso ai proprietari per formulare osservazioni al responsabile del procedimento sul progetto dell’opera è previsto in trenta giorni dalla comunicazione dell’avvio del procedimento.
Viene reintrodotta l’occupazione di urgenza preordinata all’espropriazione.
La denominazione “accordo di cessione volontaria” è sostituita con quella di “atto di cessione volontaria”.
Le disposizioni del testo unico non si applicano ai progetti per i quali, alla data di entrata in vigore del medesimo, sia intervenuta la dichiarazione di pubblica utilità indifferibilità ed urgenza, continuandosi ad applicare, in tali casi, le previgenti disposizioni.
Oggetto del t.u.
Espropriazione per pubblica utilità |
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Beni immobili |
Diritti relativi ad immobili |
Per realizzare |
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Opere pubbliche |
Opere di pubblica utilità |
Si considera opera pubblica o di pubblica utilità anche la realizzazione degli interventi necessari per l’utilizzazione da parte della collettività di beni o di terreni, o di un loro insieme, di cui non è prevista la materiale modificazione o trasformazione. |
I soggetti coinvolti dall’esproprio
Espropriato |
Soggetto pubblico o privato titolare del diritto espropriato. |
Autorità espropriante |
L’amministrazione pubblica che ha il potere di espropriare o il concessionario (anche privato), dalla stessa delegato. |
Beneficiario dell’esproprio |
Chi è favorito dall’esproprio, il soggetto, in cui favore è emesso il decreto di esproprio. |
Promotore dell’esproprio |
Chi chiede l’esproprio. Può essere sia l’autorità espropriante che il beneficiario dell’esproprio stesso. |
Terzo che vanta un diritto |
Può chiederne il risarcimento. |
Possessore del bene |
Ha limitati diritti al momento di ispezioni o dell’immissione in possesso del bene. |
Fittavolo, mezzadro o compartecipante al fondo coltivato |
Hanno diritto a una indennità. |
Beni non espropriabili ovvero espropriabili a determinate condizioni
Beni del demanio pubblico |
I beni demaniali non possono essere espropriati fino a quando non vengono sdemanializzati. |
Beni del patrimonio indisponibile dello stato e degli enti pubblici |
Possono essere espropriati solo per perseguite un interesse pubblico di rilievo superiore a quello dell’attuale destinazione. |
Beni della chiesa cattolica individuati con il concordato |
Possono essere espropriati solo previo accordo con la Santa Sede. |
Edifici aperti al culto di ogni confessione religiosa riconosciuta e tutelata dall’ordinamento |
Possono essere espropriati solo per gravi ragioni e previo accordo con la competente autorità religiosa. |
Sottoposizione del bene al vincolo preordinato all’esproprio
Atti idonei |
– Piani urbanistici generali approvati. |
Durata |
Cinque anni. |
Decadenza |
Il vincolo preordinato all’esproprio decade se la dichiarazione di pubblica utilità non è tempestivamente adottata. |
Reiterazione del vincolo |
Il vincolo può essere motivatamente reiterato dopo la sua decadenza con la rinnovazione dei procedimenti relativi all’approvazione dei piani urbanistici generali e tenendo conto delle esigenze di soddisfacimento degli standard. In tal caso il proprietario ha diritto ad una indennità. |
Partecipazione degli interessati |
Al proprietario del bene sul quale si intende proporre il vincolo preordinato all’esproprio, va inviato l’avviso dell’avvio del procedimento. |
La dichiarazione di pubblica utilità
Casi della dichiarazione di pubblica utilità |
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a) Quando è approvato il progetto definitivo dell’opera pubblica o di pubblica utilità, il piano particolareggiato, il piano di lottizzazione, il piano di recupero, il piano di ricostruzione, il piano delle aree da destinare a insediamenti produttivi, ovvero quando è approvato il piano di zona. |
b) In ogni caso, quando in base alla normativa vigente equivale a dichiarazione di pubblica utilità l’approvazione di uno strumento urbanistico, anche di settore o attuativo, ovvero il rilascio di una concessione, di una autorizzazione o di un atto avente effetti equivalenti. Alcuni tipi di varianti. |
Il decreto di esproprio
Termine per l’emanazione |
È emanato entro il termine di scadenza dell’efficacia della dichiarazione di pubblica utilità. |
Contenuto |
Indica quale sia l’indennità determinata in via provvisoria o urgente e precisa se essa sia stata accettata dal proprietario e successivamente corrisposta, ovvero se essa sia stata depositata presso la Cassa Depositi e Prestiti. |
Effetti |
Dispone il passaggio del diritto di proprietà o del diritto oggetto dell’espropriazione. Sotto la condizione sospensiva che il medesimo decreto sia successivamente notificato ed eseguito. |
Esecuzione |
È eseguito mediante l’immissione in possesso del beneficiario dell’esproprio. |
Trascrizione |
È trascritto senza indugio presso l’Ufficio dei registri immobiliari. |
Pubblicità |
Un estratto del decreto di esproprio è trasmesso entro cinque giorni per la pubblicazione nella “Gazzetta Ufficiale” o nel Bollettino Ufficiale della Regione. |
Indennità
Indennità di espropriazione |
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Determinazione del valore dell’area |
Soggetti aventi titolo all’indennità |
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Indennità per opere private di p.u. |
Indennità aggiuntive |
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Indennità dovuta per imposizione di servitù |
Indennità di occupazione |
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Determinazione della indennità |
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Provvisoria |
Urgente |
Definitiva |
Soggetti aventi titolo all’indennità
Proprietario |
Del bene da espropriare. |
Enfiteuta |
Che ne sia anche possessore. |
Fittavolo, mezzadro e compartecipe |
Spetta una indennità aggiuntiva al fittavolo, al mezzadro o al compartecipante che, per effetto della procedura espropriativa o della cessione volontaria, sia costretto ad abbandonare in tutto o in parte l’area direttamente coltivata da almeno un anno prima della data in cui vi è stata la dichiarazione di pubblica utilità. |
Titolare di un diritto reale o personale sul bene |
Non ha diritto ad una indennità aggiuntiva, ma può far valere il suo diritto sull’indennità di esproprio e può proporre l’opposizione alla stima, ovvero intervenire nel giudizio promosso dal proprietario. |
L’opposizione alla stima
Soggetti legittimati |
Il proprietario espropriato, il promotore dell’espropriazione, il terzo che ne abbia interesse. |
Giudice competente |
Corte d’appello nel cui distretto si trova il bene espropriato. |
Atti impugnabili |
Gli atti dei procedimenti di nomina dei periti e di determinazione dell’indennità, la stima dei tecnici, la liquidazione delle spese di stima e, in ogni caso, può essere chiesta la determinazione giudiziale dell’indennità. |
Termine per l’opposizione |
Trenta giorni dalla notifica del decreto di esproprio o dalla notifica della stima peritale se questa ultima è successiva al decreto di esproprio. |
Atto di opposizione alla stima |
Ricorso processo sommario di cognizione. |
L’effetto della decadenza della facoltà di impugnare |
Trascorso il termine per la proposizione dell’opposizione alla stima, l’indennità è fissata definitivamente nella somma risultante dalla perizia. |